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Immagine del redattoreAntonio De Luca

Diamanti nel buio: le infrastrutture.

Aggiornamento: 28 mar 2021

Nei miei interventi precedenti vi ho ho parlato dell' inquinamento luminoso, della condizione privilegiata che la zona del Pollino gode per quanto riguarda questo tipo di inquinamento, e quindi dell' interesse che gli astrofili hanno nel cercare, trovare e approfittare delle condizioni favorevoli per realizzare osservazioni astronomiche di tipo fondamentalmente amatoriale.


Adesso desidererei brevemente esporvi che tipo di infrastrutture potrebbero essere realizzate affiche' si possa creare un ambiente ideale per questo tipo osservazioni astronomiche.


Prima di tutto bisogna identificare luoghi, lontani dal centro abitato, in posizione suffcientemente elevata e con poca vegetazone intorno, in cui sia possibile effettuare le osservazion astronomiche. Questi luoghi dovrebbero essere poi dotate di alcune piazzole, pochi metri quadrati di superfice ciascuna, poste ad adeguata distanza l'una dalle altre affinche' i gruppi di astrofili non possano disturbarsi a vicenda.


Le piazzole dovranno essere caratterizzate in base alla porzione di volta celeste che e' possibile osservare da ognuna di esse; in altre parole, per ognuna di essse si dovra' identificare il profilo dell'orizzonte attorno, includendo i rilievi che impediscono la visibilita' delle stelle basse sull'orizzonte stesso (minima elevazione permessa per ogni grado di ascensione retta).


Le piazzole dovranno essere orizzontali, e con una orientazione molto precisa (frazione di grado), e riportando la declinazione del polo nord magnetico locale rispetto al polo nord geografico. Ovviamente tutto cio' servira' per aiutare gli astrofili nel preciso posizionamento degli strumenti.


Una nota dolente la devo purtroppo riportare: la singola piazzola dovrebbe essere raggiungibile da automezzi leggeri; d' altra parte cio' non significa necessariamente la presenza di una strada asfaltata.


Bisognera' tener presente che le piazzole devono essere accessibli ed utilizzabli anche (soprattutto) in inverno, quando le condizioni di cielo terso risultano ottimali per le osservazioni; quindi sara' necessario ad un efficiente sistema di drenaggio delle acque piovane e di pulizia da eventuali detriti che si possono acumulare; ci vorra' della manutenzione regolare.


Come ho accennato all' inizio, le piazzole dovrebbero essere fatte in luoghi elevati. Ma penso anche che una importante infrastruttura di supporto

a valle, nelle vicinanze del centro abitato, dovrebbe essere realizzata.


Questa infrastruttura potrebbe consistere in un fabbricato in cui sia presente una sala conferenze con annesso planetario.


Oggigiorno esistono in commercio planetari poco costosi, che funzionano granzie ad un PC e occupano poco spazio. Ad esempio, il Liceo Scientifico di Castrolibero (CS) ne ha uno di pochi metri quadrati e che vene usato dai ragazzi che frequentano l'istituto.


Ovviamente, l' infrastruttura ospitera' un ufficio di accoglienza e amministrazione, che gestira' la prenotazione delle piazzole, e sara' in grado di fornire tutte quelle informazioni di tipo scientifico e tecnico che potrebbero rivelarsi utili per gli astrofili: condizioni meteorologiche, dati di caratterizzazione delle piazzole, effemeridi, etc.


Si potrebbe anche pensare ad un piccolo museo dell' astronomia, con cimeli eventualmente raccolti o donati da privati o enti nazionali: CNR, Marina Militare, Aeronautica, etc.


Credo che una infrastruttura di questo tipo potrebbe essere interessante sia per gli astrofili che per gli istituti di istruzione che intendano proporre ai propri alunni una esperienza inusuale, stimolante ed ispirante.


Ecco che le stelle allora diventano preziose, preziosissime.

Sono diamanti. Diamanti nel buio che portano ricchezza.


Un ricchezza spirituale, culturale, e anche materiale.


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